martedì 4 agosto 2015

LUIZ ADRIANO-BACCA-IBRA: TRIDENTE PESANTE

Luiz Adriano, fonte foto acmilan.com
Fantasticando su un ritorno pressoché vicino (?) di Zlatan Ibrahimovic, il Milan ora sta iniziando a pensare a come poter far coesistere quello che potrebbe essere un tridente davvero pesante.
Tre punte, tre prime punte, che dovrebbero cambiare qualcosa nel proprio stile di gioco per poter giocare insieme. Il duo Bacca-Luiz Adriano sta gia lavorando alacremente per affinare un’intesa che già sembra a buon punto. Ma tutti e due, nelle dichiarazioni pre e post tournée cinese, parlano di una voglia matta di giocare con Ibrahimovic e vincere insieme lo scudetto. Perchè Ibra è un trascinatore, e se non c’è possibilità di vittoria non inizia neanche a giocare.
Nonostante le smentite e le dichiarazioni di facciata o di prudenza, Zlatan vuole il Milan e il Milan vuole Zlatan. E se i due si vogliono, prima o poi si prendono. Dalla Francia giungono voci in un Ibra che, in campo, vorrebbe partire più da lontano ed essere più al centro del gioco. Detto, fatto. Il Milan questo gli offre: la possibilità di essere un trequartista atipico, che si alterni con Luiz Adriano a fianco di Bacca, ma che sia catalizzatore di ogni pallone. Un po’ come successo nell’ultimo periodo a Parigi. Toccherà a Mihajlovic trovare l’amalgama, ma la sensazione è che la volontà ci sia, da parte di tutti e tre, a remare verso la stessa direzione. Cioè un tridente da 50/55 gol stagionali capaci di portare il Milan davvero a competere per il campionato.
E Menez? In tutto questo che fine farà? L’intenzione rossonera è quella di utilizzarlo dietro le due punte, in alternativa ad Ibra o alla seconda punta. Un ruolo forse da comprimario, ma che gli tolga di dosso le pressioni che nel fine campionato scorso lo avevano fatto andare un po’ in tilt. Quindi la cura Ibra, almeno in teoria, potrebbe far bene anche al difficile talento francese: il quartetto così formato, unito alla nuova verve di Niang, potrebbe far diventare, quello rossonero, il miglior attacco italiano dalle possibilità realizzative importanti. Per lanciare la sfida alla Juventus e a chi è scettico per natura.
Staremo a vedere.

Donato Bulfon per PianetaMilan.it
@DonatoBulfon

lunedì 3 agosto 2015

ESCLUSIVA PM – STEFANO PEDUZZI: “MILAN DA QUARTO POSTO. SU MIHA E INZAGHI VI DICO CHE…”

Abbiamo contattato in esclusiva Stefano Peduzzi, curatore di socialcalcionews.it e conduttore di Calcissimo Tv. Con lui abbiamo parlato di Milan, di mercato e delle novità del calcio giocato. Ecco di seguito l’intervista completa che ha rilasciato a noi di Pianeta Milan:
Incominciamo subito dall’attualità. E’ appena avvenuto l’incontro tra Mr Bee e Berlusconi, lei prevede novità a breve o andrà tutto liscio nella trattativa?
“La sensazione è che tutto andrà liscio, ma che ci vogliano ancora alcuni giorni per definire questa trattativa che, lo ricordiamo, sta andando avanti da diversi mesi. Non è facile trovare gli accordi quando ci sono di mezzo tanti soldi e, soprattutto, un club importante come il Milan”.
Milan e il mercato. Fino ad ora i rossoneri si sono mossi bene? E l’ultimo mese cosa potrebbe prevedere? Romagnoli, Witsel e Ibra o altro?
“Il Milan si è mosso bene e per tempo, mettendo a disposizione di Mihajlovic dei buoni rinforzi. Ora però arriva il difficile. In questo momento il Milan è una squadra da quarto posto. Servono i top player per fare il salto di qualità. Si proverà fino alla fine a portare a casa Romagnoli, Witstel e Ibrahimovic, ma non sarà facile”.
Mihaovic ha riportato entusiasmo e lavoro, cosa non ha funzionato con Inzaghi e cosa potrà dare il tecnico serbo al Milan?
“I nuovi allenatori sembra che diano sempre la scossa, l’entusiasmo dura lo spazio di un’estate. Alle prime sconfitte si torna sulla Terra… Mihajlovic è un buon tecnico che ha dimostrato carattere in tutte le precedenti esperienza. Ha spirito di sacrificio e ha una dote che hanno pochi allenatori: la comunicazione. In sala stampa difficilmente si fa “mettere sotto” dalle domande dei giornalisti. Per quanto riguarda Inzaghi, la sua stagione è stata fallimentare sotto tutti i punti di vista. La sua fortuna è stata che la società l’ha protetto fino alla fine, ma l’addio a fine stagione era inevitabile”.
Le nuove regole impongono tagli alle rose e l’inserimento dei giovani, come vede il Milan in questo senso? Molti giocatori in vendita ma difficile da piazzare, sarà un problema?
“Vendere è la parte più difficile del mercato, anche perchè spesso i giocatori li devi regalare pur di liberartene. Il Milan ha ancora un mese per fare questa operazione, non sarà comunque un lavoro complicato vista la qualità dei giocatori in uscita”
Il Milan e i giovani. Calabria la novità, Mauri il nome nuovo, Mastour l’incognita. Si sta muovendo bene il Milan con i suoi ragazzi?
“Molto, ma bisogna crederci e non dargli troppe responsabilità. Aggiungere anche Pessina che ho conosciuto molto bene a Monza e che andrà via nei prossimi giorni. Anche i grandi club hanno il dovere di lanciare almeno un paio di ragazzi del proprio settore giovanile nell’arco di una stagione. A partire dalla Coppa Italia mi aspetto qualche spezzone anche per questi ragazzi”.
Per concludere, dove potrà arrivare questo Milan?
“Presto per dirlo, ora come ora lo vedo ai margini della zona Champions League. Con un paio di rinforzi top, l’asticella potrebbe anche alzarsi”.

Donato Bulfon                                                                                                                                            (Twitter: (@DonatoBulfon)

mercoledì 22 aprile 2015

INTER-MILAN, SORRISI E ABBRACCI FINALI: QUELLA GIOIA CHE FA MALE


http://i0.wp.com/images.pianetamilan.it/2015/03/Filippo-Inzaghi1.jpgAbbracci, sorrisi, felicità. C’è qualcosa che non va nel post derby. Il pareggio era il risultato più inutile, che non serviva a nessuno, eppure a fine gara  tutti felici e contenti. Cosa c’è dietro? La sensazione è che tutti stiano aspettando qualcosa, di importante o no, ma qualcosa che può cambiare tutto.

Perchè al Milan, le vicende societarie stanno prendendo il sopravvento e le vicende calcistiche, o meglio, il calcio giocato, sta passando in secondo piano. Sembra quasi che ci si stia trascinando mestamente alla fine del campionato, cercando di evitare brutte figure ma non più di quel tanto. E Inzaghi che parla ad ogni fine gara, e sembra quasi un disco rotto. Sempre le stesse parole, le stesse giustificazioni. Forse consapevole di non rappresentare il futuro del Milan, ma solo il presente. E tanto a domandarsi se questa è davvero la sua vocazione, quella dell’allenatore.

Una squadra senza gioco e mordente, altalenante: qualche buona giocata, poi enormi black out. Paura di osare, e poi, se in difficoltà, troppa frenesia e confusione nel rimediare. E soprattutto una società lontana. Berlusconi che da tempo non tornava a Milanello, Barbara che da quattro mesi non parlava, Galliani sempre vago e sfuggente. Tutti che girano intorno ad una verità che nessuno vuole ammettere, ma che tutti sanno e si aspettano a rivelare a breve.

I tifosi soprattutto. Che si sentono abbandonati e presi in giro. Vedere i sorrisi in un derby così scialbo fa male a tutti coloro che portano questi colori nel cuore. E soprattutto questa attesa spasmodica non fa bene a squadra e indotto. La Curva protesta, i social bollono, l’attesa si tramuta in ansia. Chi guiderà il Milan del futuro? Con quale proprietà? In quale Stadio? Troppe, davvero troppe domande senza risposta. E il tifoso aspetta. Cosa non si sa. Vuole solo speranza. Ma dopo un derby così, anche quella, forse, sta lasciando il posto alla monotonia e all’apatia.
I nodi stanno per venire al pettine, ma saranno davvero quelli che il tifoso spera?

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mercoledì 15 aprile 2015

MENEZ-CERCI, LA LEZIONE DA IMPARARE DA ETO’O-EDER

Nella vita è tutta una questione di equilibrio. Ma che qualche volta non basta. Allora entra in scena un’altra qualità non meno decisiva. Il sacrificio. E se si vogliono ottenere risultati, nelle cose di ogni giorno come nello sport, trovare il giusto mix tra equilibrio e sacrificio è la base.
Questo a Bogliasco sembra essere stato capito. Un tecnico, Sinisa Mihajlovic, che fa del temperamento, della grinta e della voglia di combattere sempre, il suo marchio di fabbrica, e che sta riuscendo a far coesistere giocatori molto offensivi tutti insieme che, uniti e con spirito di sacrificio, lottano per la squadra e per la maglia.
Vedere il pluridecorato Eto’o, conosciuto in tutto il mondo, ricco e famoso, correre come un ragazzino per tutto il campo, rincorrere gli avversari, saltarli e mettere i compagni in condizione di segnare, beh, è un esempio di come il gioco del calcio dovrebbe essere vissuto.
Discorso simile per Eder, fresco neo italiano, che sembra avere una marcia in più sia come freccia offensiva che come difensore aggiunto. Quali parole magiche userà Mihajlovic in settimana non si conoscono, ma si capisce ben presto che i suoi metodi, forse rudi e plateali, riesco a far breccia nella testa e nel cuore dei giocatori della Sampdoria.
Esempio, e non solo, di quello che dalle parti di Carnago, per la precisione Milanello, dovrebbero cercare di imparare. Il Milan è in una situazione critica, sia tecnica che tattica. Non solo. I risultati negativi non garantiscono un futuro roseo e i giocatori in campo sembrano non essere uniti in un gruppo che di tale ha forse solo il nome.
Menez e Cerci, alter-ego del blucerchiati Eder e Eto’o, sono solo due prime donne che se in giornata ti fanno vincere, ma che intestardendosi in giocate personali, spesso mettono in difficoltà tutta la squadra con la loro indolenza. Troppo discontinui i due ragazzi, nonostante l’enorme classe.
Questo è quello che i due dovrebbero cercare di mettere in pratica, per il loro bene e per il bene del Milan. Sacrificio, passione, amore per la maglia. E forse un tecnico che dia bastone e carota, forse più bastone che carota, o forse un tecnico che conosca le parole magiche di Sinisa. O forse proprio Sinisa.
Donato Bulfon per PianetaMilan.it

mercoledì 25 marzo 2015

IL SETTORE GIOVANILE ROSSONERO, UNA BASE DA CUI RIPARTIRE?

Ogni volta, si sente parlare di settore giovanile come fosse la soluzione di tutti i mali di una squadra di calcio. E così dovrebbe essere. Ma al Milan, ad esempio le cose sono po' più complicate. Ecco il mio servizio sull'argomento per Pianeta Milan: http://www.pianetamilan.it/blog/2015/03/24/milan-ok-i-rinnovi-ma-quale-progetto-per-i-baby-talenti/

martedì 10 marzo 2015

MILAN, IL CURIOSO CASO DI FILIPPO INZAGHI

Filippo Inzaghi, fonte foto europacalcio.it
Arrivato a furor di popolo lo scorso luglio in quel di Milanello con la nomea del nuovo Conte, Filippo Inzaghi non se la sta passando affatto bene dall'altra parte della barricata: non più attaccante opportunista e rapace d'area, ma allenatore forse ancora troppo acerbo e insicuro. Caratteristiche che sembrano rispecchiare la sua squadra. Una rosa non proprio scarsissima, ma neanche di primo livello. Poco gioco in campo, poca velocità, poca imprevedibilità, poco carattere. Ma quello che manca sembra proprio quel qualcosa in più, esattamente quello che differenzia un allenatore normale da uno sopra la media. Sono tanti i chilometri da fare caro Pippo. E soprattutto in una società che oggi non riesce ad essere chiara negli obiettivi e nell'organizzazione. Quello che d'altronde la identificavano al meglio da 29 anni a questa parte. E questa incertezza generale, non fa bene a nessuno: l'anno scorso Seedorf cacciato a malo modo,  quest'anno la storia si ripeterà con Super Pippo? Difficile da dirlo, aspettiamo Firenze. Strano comunque che una grande società come il Milan, non riesca a programmare una rinascita, anche fatta da solo giovani. Che sia alle porte davvero un cambio di proprietà? #acmilan #Inzaghi #PianetaMilan #DonatoBulfon

mercoledì 4 marzo 2015

Perchè un blog?





Scrivere su quello che mi circonda e raccontarlo a modo mio, sono i motivi per i quali sto iniziando questa nuova avventura. Bella o brutta che sia, utile non si sa bene a chi, forse solo a me stesso.

Osservo quello che mi accade intorno e scrivo, e questo parlare di una cosa piuttosto che di un'altra con libertà, e sottolineo con libertà, mi ispira e non poco.

Sono felice se qualcuno leggerà quello che da oggi in poi scriverò qui su questo spazio, e se qualcuno, vedendo me farlo, ci proverà a sua volta, perché porsi interrogativi e dubbi può far soltanto crescere.

Quello che cercherò di fare è di dire sempre la verità, con il mio tocco particolare ma anche critico...Buona lettura!